lunedì 24 novembre 2008
Una delegazione marocchina avere un colloquio con il segretario generale dell'ONU New York (Nazioni Unite),
Una delegazione marocchina avere un colloquio con il segretario generale dell'ONU New York (Nazioni Unite), 22/11/08-
Una delegazione marocchina ha avuto un colloquio, venerdì a New York, con il segretario generale con l'ONU, il sig. Ban Ki-moon dell'evoluzione della questione del Sahara marocchino nel contesto delle Nazioni Unite.
La delegazione, composta dal ministro degli esteri e della cooperazione, il sig. Taieb Fassi Fihri, e del Direttore generale degli studi e della documentazione, il sig. Yassine Mansouri, ha anche avere un colloquio con il sig. Ban ki-moon dell'attuazione effettiva della risoluzione 1813 del Consiglio di sicurezza dopo il primo ciclo di round di negoziati tenuti a Manhasset, ha indicato alla MAP Sig. Fassi Fihri al termine di questa riunione.
Ha aggiunto che le discussioni hanno anche riguardato la cooperazione tra il Marocco ed il sistema delle Nazioni Unite in generale ed il contributo del regno alle operazioni di mantenimento della pace in Africa, come pure la mobilizzazione in attesa di raggiungere gli obiettivi del millennio per lo sviluppo.
La delegazione marocchina comprendeva anche l'ambasciatore che rappresenta lavoratore fisso del Marocco presso ONU a New York, il sig. Mohamed Loulichki, il suo predecessore, il sig. El Mostafa Sahel, l'ambasciatore rappresentando lavoratore fisso aggiunto del regno presso le Nazioni Unite, il sig. Hamid Chabar, ed il direttore delle organizzazioni internazionali e le Nazioni Unite al ministero degli esteri e della cooperazione, il sig. Nasser Bourita.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
lunedì 1 settembre 2008
Una posizione " sprovvista in buona fede " (TI FIDASTI)
Le dichiarazioni del polisario su Walsum traducono una posizione " sprovvista in buona fede " (TI FIDASTI)
Le dichiarazioni fatte recentemente a Alger da dirigenti del Polisario, che condizionano la partecipazione di quest'ultimo al quinto round dei negoziati sul Sahara alla partenza dell'Inviato personale del segretario generale dell'ONU, il sig. Peter Van Walsum, traduce una posizione " sprovvista in buona fede " , afferma la Federazione internazionale per l'autonomia al Sahara (TI FIDASTI). " È inammissibile bloccare l'evoluzione dei negoziati con posizioni simili (a) che vanno contro delle
raccomandazioni delle Nazioni Unite " , sottolinea di se LA FIDASTI in un comunicato raggiunto giovedì MAP- Parigi.
L'opinione del Sig. Van Walsum che afferma che l'indipendenza dell'Sahara è un'opzione non realistica e che la soluzione può essere soltanto l'autonomia nel quadro della sovranità marocchina, si è iscritta nel quadro della missione che gli è affidata tanto in che inviato personale del segretario generale dell'ONU caricato di valutare il processo dei negoziati e di emettere proposte realistiche, sottolinea di se LA FIDASTI.
La Federazione ricorda infine che la proposta marocchina d'autonomia nelle province del Sud, definita realistico dalla Comunità internazionale, costituisce " una base politica" per i negoziati.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
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martedì 17 giugno 2008
L'integrazione regionale del Magreb tributario del regolamento della questione del Sahara ...
L'integrazione regionale del Magreb è bloccata soprattutto a causa della vertenza sulla questione del Sahara, ha affermato M.Eneko Landaburu, Direttore generale delle relazioni estere della Commissione europea.
" Se vogliamo realmente attaccare i problemi globali politici, di terrorismo o di sviluppo economico, occorre che il Magreb attui con successo la sua integrazione (...) e sappiamo bene che tutto ciò è bloccato soprattutto " a causa della vertenza attorno alla questione del Sahara, ha sottolineato M.Landaburu, in un'intervista pubblicata dalla rivista " Europe Diplomatic Magazine" nel suo ultimo numero.
Il responsabile europeo ha segnalato che la soluzione dei problemi globali politici, di terrorismo o di sviluppo economico passa necessariamente per l'integrazione del Magreb.
" Occorre che il Magreb si faccia.
I paesi divisi, separati sono troppo piccoli per impegnarsi in uno sviluppo all'altezza ambizioni che noi abbiamo" , ha detto, sottolineando la necessità per il Magreb di attuare con successo la sua integrazione regionale e sviluppare le sue infrastrutture.
Il Sig. Landaburu ha anche formato il desiderio di vedere i paesi di questa regione individuare spazi di cooperazione e di integrazione regionale che sono stati così benefici in Europa, che mettono in evidenza l'importanza delle relazioni di partenariato tra l' Ue ed i paesi del Magreb.
" Le relazioni con il Magreb sono buone ed abbiamo raggiunto un livello di maturità sufficiente (...) perché abbiamo i partner affidabili e solidi, partner in che abbiamo fiducia" , ha detto.
Il responsabile europeo, d'altra parte, ha insistito sulla necessità per l'Europa di aiutare i paesi del Magreb a combattere la peste del terrorismo.
" Abbiamo coscienza che se non contribuiamo ad aiutare gli stati su questa peste questo avrà può essere un giorno delle ripercussioni nei nostri paesi" , ha informato, precisando che la migliore risposta al terrorismo è di lavorare sulla muffa che gli dà possibilità di sviluppo.
Aiutando i paesi a concepire una politica di sviluppo economico e sociale che non si daranno più alla gente ragioni di rientrare in un certo " nihilismoe di distruggere anziché costruire " , ha aggiunto.
lunedì 2 giugno 2008
Un giorno di formazione a vantaggio degli animatori associativi a Lâayoune
In partenariato con 11 associazioni locali e la sezione degli affari pubblici dell'ambasciata degli Stati Uniti, Misoc (Moroccan internet Society) ha organizzato, a Lâayoune, il 24 maggio scorso, un giorno di formazione a destinazione di 30 animatori
Il seminario di formazione ha avuto luogo nei locali dello spazio associativo di Lâayoune ed è stato sancito dalla riduzione di attestati ai partecipanti e dalla firma di una convenzione tra lo spazio associativo e Misoc, per la prosecuzione della collaborazione in materia di formazione
Questo giorno programmato nel quadro del programma “Internet quello si apprende„, che questa organizzazione realizza a favore della generalizzazione d'Internet come strumento dello sviluppo e dell'istruzione, è stato dedicato alla formazione su aspetti teorico e pratiche:
generalità sull'informatica e Internet, il collegamento ad Internet, il controllo degli attrezzi di navigazione, di ricerca, di messaggeria elettronica, la gestione dei nomi di settore, il controllo dell'utilizzo degli attrezzi di visiofonia ed il modo di creazione dei blog.
giovedì 10 aprile 2008
Il Sig. Sahel chiama l'Algeria e Polisario ad abbandonare la polemica ed attuare con successo
L'Algeria e Polisario tentano da alcuni tempi di occultare la loro mancanza d'impegno politico nel processo di negoziati sul Sahara ricorrendo a manovre di deviazione ed alla polemica, hanno sottolineato il rappresentante permanente del Marocco presso le Nazioni Unite, il sig. El Mostafa Sahel, in una lettera al segretario generale dell'ONU, il sig. Ban Ki-moon, reso pubblico mercoledì a New York.
"Da alcuni tempi, l'Algeria e Polisario tentano di occultare la loro mancanza d'impegno politico nel processo di negoziato di Manhasset, cercando di deviare l'attenzione della Comunità internazionale, verso presunte violazioni dei diritti di 1'uomo, di cui sarebbero vittime delle persone originarie della regione del Sahara e di altre regioni del regno", nota questa lettera, diffusa come documento ufficiale del Consiglio di sicurezza.
Dopo avere ricordato che il segretariato dell'ONU è stato "destinatario di molte comunicazioni che trasportano quest'allegazioni, i cui autori hanno sperato che la ripetizione finirebbe con trasformare la menzogna in verità", M.Sahel sottolinea che "il Marocco si è rifiutato di iscriversi in questa logica e si è astenuto di rispondere a questi carichi non fondati ed a queste manovre di deviazione, che preferiscono dedicare tutta la sua energia al successo dei negoziati, condotte attualmente sotto gli auspici dell'ONU, ed al processo di sviluppo socioeconomico delle popolazioni della regione del Sahara".
Per eliminare ogni ambiguità ed evitare ogni amalgama, il diplomatico marocchino, inoltre, ha portato una serie di chiarificazioni che riguardano gli elementi che fungono da tema ricorrente agli autori di quest'allegazioni.
A tale riguardo, ricorda che il Marocco, nel quadro dell'attuazione del suo progetto di società moderna e democratica, ha intrapreso riforme profonde ed ha realizzato progressi importanti, conosciuti e riconosciuti, in materia dei diritti dell'uomo.
"Il regno, che ha incorporato nella sua costituzione il rispetto dei diritti di 1'uomo così come sono universalmente riconosciuti, ha così ratificato la maggior parte degli strumenti internazionali dei diritti dell'uomo e di diritto umanitario, o vi ha aderito e si è preoccupato di mettere in adeguatezza la sua legislazione nazionale, con i suoi obblighi internazionali", tiene a sollevare il sig. Sahel che aggiunge che il Marocco coopera, inoltre, strettamente e sistematicamente con gli organismi ed i meccanismi internazionali, in particolare onusiani, dei diritti umani.
Ha anche segnalato che il regno ha intrapreso, in particolare nel quadro di l'istanza equità e riconciliazione, di esaminare tutte le violazioni passate ed attestate dei diritti di 1'uomo, da 1'indipendenza, e si è preso la responsabilità di compensare, individualmente e collettivamente, le vittime.
In questo senso, ricorda anche che "le leggi e regolamenti in vigore, che garantiscono e che proteggono l'esercizio dei diritti di 1'uomo e delle libertà fondamentali, sono applicati in modo identico su 1'insieme del territorio del regno, anche nella regione del Sahara".
Per quanto riguarda i diritti economici, sociali e culturali, il sig. Sahel rileva che "il regno ha acconsentito degli sforzi colossali nelle infrastrutture e nei settori dell'istruzione, della salute e dell'alloggio". "ciò implica che oggi questa regione registra tassi d'istruzione e di copertura sanitaria superiori a quelli di altre regioni del Marocco", precisano il rappresentante marocchino che aggiunge che, allo stesso modo, nel settore dei diritti civili e politici, le proiezioni sono notorie e la partecipazione degli abitanti della regione del Sahara alla vita politica, economica, sociale ed amministrativa è molto attivi.
Inoltre, ed a 1'modo delle altre regioni marocchine, la regione del Sahara beneficia, anche, di 1'azione dei meccanismi nazionali di promozione e di tutela dei diritti dell'uomo, prosegue.
In questo contesto, 1'mediatore marocchino (Diwan al Madhalim) ha aperto una sezione nella regione, mentre il Consiglio consultivo dei diritti dell'uomo, recentemente, ha proceduto all'apertura di un Ufficio amministrativo regionale a Laayoune.
Le allegazioni delle altre parti, che si iscrivono in una strategia oggi in gran parte rivelata, tentano ressusciter, affermano l'ambasciatore, delle questioni considerate chiuse dalle istituzioni internazionali competenti, come quelle relative ai "prigionieri di guerra", la cui Algeria e Polisario si prendono una responsabilità imprescriptible, o quella legata alla scomparsa forzata per la quale il regno ha acconsentito degli sforzi salutati, d'altra parte, dal gruppo di lavoro sulle scomparse forzate o involontarie, al punto da presentare il Marocco come un esempio per gli altri paesi.
"Quest'allegazioni riguardano, anche, 1'instrumentalisation di caso di detenuti comuni, ricorrendo alla disinformazione ed all'amalgama", prosegue il diplomatico, precisando che queste persone si sono rese colpevoli di atti proibiti dalla legge a titolo dei reati di diritto comune.
Il Sig. Sahel rileva, inoltre, che queste persone, che hanno tutte beneficiato delle garanzie del processo equo offerte dalla legislazione in vigore, hanno fatto ricorso a scioperi intermittenti della fame, orchestrati, in modo sistematico, in relazione con scadenze onusiennes e simultaneamente con i round di negoziato.
Contrariamente alle allegazioni delle altre parti, la regione del Sahara prosegue il suo processo di sviluppo socioeconomico nella quiétude, la serenità e 1'apertura, nota l'ambasciatore che ricorda che così, quasi 1.300 giornalisti che rappresentano i mass media internazionali, anche quelli interamente acquisiti alle tesi delle altre parti, hanno visitato la regione del Sahara ed hanno realizzato servizi in qualsiasi libertà.
Inoltre un grande numero di convogli umanitari, di raduni sportivi, di caravan, di delegazioni ai congressi scientifici, ai festival culturali di organizzazioni non governative - di cui Amnesty International ed Human Rights Watch - con la partecipazione di migliaia di stranieri, vi sono restato, ricordano il sig. Sahel, aggiungendo che numerosi diplomatici, parlamentari, uomini di affari, rappresentanti di organizzazioni internazionali ed altre personalità straniere hanno visitato la regione del Sahara, in qualsiasi libertà, particolarmente quest'ultimi anni.
"Il regno del Marocco spera che questa messa a punto aumenterà definitivamente gli equivoci e permetterà di fare 1'economia di una polemica tanto sterile di quanto improduttiva, facendo convergere gli sforzi di tutti verso la creazione delle condizioni più favorevoli al successo dei negoziati", sottolinea infine l'ambasciatore.
E di concludere che "il Marocco ha dimostrato con gli atti la sua volontà di arricchire la dinamica lanciata dal Consiglio di sicurezza e si impegna a perseverare in questa via".
mercoledì 9 aprile 2008
Sahara l'alto consigliere del presidente colombiano qualifica come "seria e credibile" la proposta marochina.
Il sig. José Obdulio Gaviria Velez, alto consigliere del capo dello Stato colombiano, ha qualificato, martedì a Rabat, come "seria e credibile" la proposta marocchina di accordare un'autonomia alle province del sud del regno.
Il progetto d'autonomia presentato dal Marocco per risolvere la questione del Sahara "è serio e credibile e beneficia dell'appoggio della Comunità internazionale", ha dichiarato alla stampa, il sig. Gaviria Velez, al termine di un'intervista con il ministro degli esteri e della cooperazione, M.Taieb Fassi Fihri.
Il Sig. Gaviria Velez ha fatto osservare che il suo paese perora per la risoluzione dei conflitti attraverso "l'intesa e le vie pacifiche".
D'altra parte, ha segnalato che la sua riunione con il sig. Fassi Fihri è stata proficua ed ha riguardato i mezzi per rafforzare le relazioni bilaterali, come pure argomenti d'interesse comune.
Il responsabile colombiano è in visita al Marocco per partecipare alla prima tribuna dei mercati emergenti dell'Africa (Rabat, 7-8-9 aprile) ed ai festeggiamenti che celebrano il 12esimo anniversario della fondazione della città di Fès.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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venerdì 29 febbraio 2008
È suonata l’ora della verità per il conflitto fomentato intorno al Sahara ed all'integrità territoriale del Marocco.
L'offerta marocchina, ben accolta dalla comunità internazionale, dovrà mettere fine ai sogni dei separatisti e dei loro sostenitori.
Se il 2006 ha segnato una svolta nel conflitto intorno al Sahara, il 2007 sarà l'anno che dovrà conoscere una soluzione definitiva di questo dossier. Il Marocco, optando per un'autonomia che non rimette in discussione la sua integrità territoriale né la sua sovranità, ha fatto una scelta politica, quella che i responsabili marocchini qualificano come "risposta del XXI secolo" e che inaugurerà un esempio unico per la regione.
Il quadro di discussione di una tale offerta è stato fornito nel marzo 2006 a Laâyoune. Il Corcas (Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara) ha dato i ritocchi finali al progetto di autonomia e passa ad altro per studiare, concretamente e dati alla mano, questioni di ordine sociale.
L'offerta marocchina, accolta bene ed anche incoraggiata da parecchi paesi del mondo, sarà presentata quanto prima alla comunità internazionale.
Il presidente del Corcas, Khali Henna Ould Errachid, batte sullo stesso chiodo dichiarando, recentemente a Rabat, che l'Algeria non ha da accettare o rifiutare il progetto di autonomia, dal momento che si tratta di un affare marocco-marocchino e deve essere trattato in quanto tale.
Meglio ancora, e Khalli Henna Ould Errachid non è il solo a dirlo, "il Polisario non rappresenta i Sahrawi". Alcuni giorni più tardi, è Bernabé Garcia Lopez a mettere i sostenitori del Polisario, precisamente in Spagna, di fronte alle loro responsabilità con il suo "I nostri Sahrawi e gli altri", pubblicato su "El Pais."
Il Polisario si frantuma malgrado i tentativi di metterci una pezza da parte del potere d’Algeri. Gli schierati con il Marocco non si contano più e Mohamed Abdelaziz finisce padrone di un guscio vuoto per accaparrarsi, lui e ciò che resta della sua dirigenza, gli aiuti umanitari.
I separatisti incassano un colpo dietro l’altro. Tra i ritiri di riconoscimento ed i rinnegamenti, il mondo scopre la faccia nascosta di una grande truffa. All'ONU, l'Algeria fa fatica a convincere della sua posizione sul dossier ed il sostegno ai separatisti si sgretola.
La comunità internazionale, stanca di un conflitto che è durato troppo, vuole ed esige una soluzione giusta, duratura e definitiva. Il Marocco risponde all’appello ed allinea argomenti solidi.
Il Regno, delineando i contorni del suo progetto, parla di grandi principi ammessi altrove con risultati conosciuti da tutti: diritto, per le popolazioni sahrawi, di gestire i loro affari di interesse generale, diritti politici, economici, sociali e culturali.
L'autonomia corrisponde perfettamente alla legalità internazionale, afferma Khalli Henna Ould Errachid.
Sua Maestà il Re Mohammed VI, in uno dei suoi ultimi discorsi, chiarifica la situazione e mette in guardia contro ogni entità supplementare incontrollabile e fonte di instabilità per tutta la regione. Il 2007 dovrà di fatto segnare la fine di questo conflitto.
L'Algeria dovrà lasciare libera scelta alle popolazioni accatastate nei campi di Tindouf ed utilizzate come moneta di scambio. Le frontiere del Marocco sono aperte fin dall’appello del Defunto Hassan II a quelli tra i nostri concittadini che vogliono raggiungere i loro famigliari a Laâyoune, Assa o Smara.
Bisogna finirla, una volta per tutte, con una stasi che è semplicemente durata troppo ed iniziare, infine, la realizzazione di un sogno chiamato Magreb Arabo
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
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L'offerta marocchina, ben accolta dalla comunità internazionale, dovrà mettere fine ai sogni dei separatisti e dei loro sostenitori.
Se il 2006 ha segnato una svolta nel conflitto intorno al Sahara, il 2007 sarà l'anno che dovrà conoscere una soluzione definitiva di questo dossier. Il Marocco, optando per un'autonomia che non rimette in discussione la sua integrità territoriale né la sua sovranità, ha fatto una scelta politica, quella che i responsabili marocchini qualificano come "risposta del XXI secolo" e che inaugurerà un esempio unico per la regione.
Il quadro di discussione di una tale offerta è stato fornito nel marzo 2006 a Laâyoune. Il Corcas (Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara) ha dato i ritocchi finali al progetto di autonomia e passa ad altro per studiare, concretamente e dati alla mano, questioni di ordine sociale.
L'offerta marocchina, accolta bene ed anche incoraggiata da parecchi paesi del mondo, sarà presentata quanto prima alla comunità internazionale.
Il presidente del Corcas, Khali Henna Ould Errachid, batte sullo stesso chiodo dichiarando, recentemente a Rabat, che l'Algeria non ha da accettare o rifiutare il progetto di autonomia, dal momento che si tratta di un affare marocco-marocchino e deve essere trattato in quanto tale.
Meglio ancora, e Khalli Henna Ould Errachid non è il solo a dirlo, "il Polisario non rappresenta i Sahrawi". Alcuni giorni più tardi, è Bernabé Garcia Lopez a mettere i sostenitori del Polisario, precisamente in Spagna, di fronte alle loro responsabilità con il suo "I nostri Sahrawi e gli altri", pubblicato su "El Pais."
Il Polisario si frantuma malgrado i tentativi di metterci una pezza da parte del potere d’Algeri. Gli schierati con il Marocco non si contano più e Mohamed Abdelaziz finisce padrone di un guscio vuoto per accaparrarsi, lui e ciò che resta della sua dirigenza, gli aiuti umanitari.
I separatisti incassano un colpo dietro l’altro. Tra i ritiri di riconoscimento ed i rinnegamenti, il mondo scopre la faccia nascosta di una grande truffa. All'ONU, l'Algeria fa fatica a convincere della sua posizione sul dossier ed il sostegno ai separatisti si sgretola.
La comunità internazionale, stanca di un conflitto che è durato troppo, vuole ed esige una soluzione giusta, duratura e definitiva. Il Marocco risponde all’appello ed allinea argomenti solidi.
Il Regno, delineando i contorni del suo progetto, parla di grandi principi ammessi altrove con risultati conosciuti da tutti: diritto, per le popolazioni sahrawi, di gestire i loro affari di interesse generale, diritti politici, economici, sociali e culturali.
L'autonomia corrisponde perfettamente alla legalità internazionale, afferma Khalli Henna Ould Errachid.
Sua Maestà il Re Mohammed VI, in uno dei suoi ultimi discorsi, chiarifica la situazione e mette in guardia contro ogni entità supplementare incontrollabile e fonte di instabilità per tutta la regione. Il 2007 dovrà di fatto segnare la fine di questo conflitto.
L'Algeria dovrà lasciare libera scelta alle popolazioni accatastate nei campi di Tindouf ed utilizzate come moneta di scambio. Le frontiere del Marocco sono aperte fin dall’appello del Defunto Hassan II a quelli tra i nostri concittadini che vogliono raggiungere i loro famigliari a Laâyoune, Assa o Smara.
Bisogna finirla, una volta per tutte, con una stasi che è semplicemente durata troppo ed iniziare, infine, la realizzazione di un sogno chiamato Magreb Arabo
Fonti:
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