È suonata l’ora della verità per il conflitto fomentato intorno al Sahara ed all'integrità territoriale del Marocco.
L'offerta marocchina, ben accolta dalla comunità internazionale, dovrà mettere fine ai sogni dei separatisti e dei loro sostenitori.
Se il 2006 ha segnato una svolta nel conflitto intorno al Sahara, il 2007 sarà l'anno che dovrà conoscere una soluzione definitiva di questo dossier. Il Marocco, optando per un'autonomia che non rimette in discussione la sua integrità territoriale né la sua sovranità, ha fatto una scelta politica, quella che i responsabili marocchini qualificano come "risposta del XXI secolo" e che inaugurerà un esempio unico per la regione.
Il quadro di discussione di una tale offerta è stato fornito nel marzo 2006 a Laâyoune. Il Corcas (Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara) ha dato i ritocchi finali al progetto di autonomia e passa ad altro per studiare, concretamente e dati alla mano, questioni di ordine sociale.
L'offerta marocchina, accolta bene ed anche incoraggiata da parecchi paesi del mondo, sarà presentata quanto prima alla comunità internazionale.
Il presidente del Corcas, Khali Henna Ould Errachid, batte sullo stesso chiodo dichiarando, recentemente a Rabat, che l'Algeria non ha da accettare o rifiutare il progetto di autonomia, dal momento che si tratta di un affare marocco-marocchino e deve essere trattato in quanto tale.
Meglio ancora, e Khalli Henna Ould Errachid non è il solo a dirlo, "il Polisario non rappresenta i Sahrawi". Alcuni giorni più tardi, è Bernabé Garcia Lopez a mettere i sostenitori del Polisario, precisamente in Spagna, di fronte alle loro responsabilità con il suo "I nostri Sahrawi e gli altri", pubblicato su "El Pais."
Il Polisario si frantuma malgrado i tentativi di metterci una pezza da parte del potere d’Algeri. Gli schierati con il Marocco non si contano più e Mohamed Abdelaziz finisce padrone di un guscio vuoto per accaparrarsi, lui e ciò che resta della sua dirigenza, gli aiuti umanitari.
I separatisti incassano un colpo dietro l’altro. Tra i ritiri di riconoscimento ed i rinnegamenti, il mondo scopre la faccia nascosta di una grande truffa. All'ONU, l'Algeria fa fatica a convincere della sua posizione sul dossier ed il sostegno ai separatisti si sgretola.
La comunità internazionale, stanca di un conflitto che è durato troppo, vuole ed esige una soluzione giusta, duratura e definitiva. Il Marocco risponde all’appello ed allinea argomenti solidi.
Il Regno, delineando i contorni del suo progetto, parla di grandi principi ammessi altrove con risultati conosciuti da tutti: diritto, per le popolazioni sahrawi, di gestire i loro affari di interesse generale, diritti politici, economici, sociali e culturali.
L'autonomia corrisponde perfettamente alla legalità internazionale, afferma Khalli Henna Ould Errachid.
Sua Maestà il Re Mohammed VI, in uno dei suoi ultimi discorsi, chiarifica la situazione e mette in guardia contro ogni entità supplementare incontrollabile e fonte di instabilità per tutta la regione. Il 2007 dovrà di fatto segnare la fine di questo conflitto.
L'Algeria dovrà lasciare libera scelta alle popolazioni accatastate nei campi di Tindouf ed utilizzate come moneta di scambio. Le frontiere del Marocco sono aperte fin dall’appello del Defunto Hassan II a quelli tra i nostri concittadini che vogliono raggiungere i loro famigliari a Laâyoune, Assa o Smara.
Bisogna finirla, una volta per tutte, con una stasi che è semplicemente durata troppo ed iniziare, infine, la realizzazione di un sogno chiamato Magreb Arabo
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
venerdì 29 febbraio 2008
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