mercoledì 8 luglio 2009
Le autorità della Norvegia sfidate sul calvario delle sequestrate di Tindouf
Le autorità della Norvegia sfidate sul calvario delle sequestrate di Tindouf
05/07/2009
Un migliaio di persone hanno indirizzato una petizione alle autorità norvegesi il ricorrente da intervenire per porre fine al calvario sopportato dalle popolazioni sequestrate nei " campi" della desolazione e della miseria del Polisario in Algeria.
Questo documento, battezzato " Appello d'Oslo" è stato rimesso, martedì scorso, al ministero reale degli affari esteri della Norvegia all'occasione della commemorazione del giorno internazionale del profugo, celebrata il 20 giugno di ogni anno.
I firmatari chiamano il ministero norvegese ad esercitare ogni forma possibile di pressione sull'Algeria per incitarlo a rispettare i suoi impegni come paese firmatario della convenzione relativa allo statuto del profugo, i quali impegni, sottolineano la petizione, " mettono questo paese di fronte alle sue responsabilità a riguardo di una popolazione vulnerabile sottoposta, in modo quotidiano ed arbitrario, ai sevici del sequestro ed al rifiuto dei suoi diritti alla protezione, al raggruppamento familiare ed al ritorno liberamente acconsentito nel suo paese di origine".
Citando alcuni dettagli come la schiavitù e le scomparse forzate, l'appello parla dell'ultima relazione di Amnesty International (AVETE) e l'ammissibilità dei reclami formulati contro una trentina di torturaturi di Tindouf, al livello dell'alta istanza giudiziaria spagnola.
A tale riguardo, i firmatari sottolineano l'opacità dei campi di Tindouf, descritti da HA come un luogo dove " poco di informazioni indipendenti erano disponibili sulle condizioni di vita delle popolazioni che vivono sotto controllo del Polisario in Algeria".
In questo contesto, la petizione ricorda " lo sfruttamento abusivo della situazione umana dei sahraoui dei campi, in seguito alle informazioni ricevute presentati aall'opinione internazionale come +Rifugiati+, nel momento in cui qualsiasi accesso degli osservatori indipendenti internazionali, rimangono inammissibili da parte dei servizi algerini".
Inoltre l'appello d' Oslo denuncia le violazioni ovvie che subisce la popolazione ostaggio dei campi ed il rifiuto ovvio di un'identificazione indipendente e di un censimento imparziale, come non cessa di richiederlo l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i profughi (HCR), di fronte ad un rifiuto sistematico ed irresponsabile, dal punto di vista del diritto internazionale umanitario, delle autorità algerine.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
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